Le discipline dentistiche hanno spesso nomi che appaiono astrusi a chi non è del mestiere: endodonzia, ortodonzia, parodontologia, etc. In questo articolo approfondiamo una disciplina molto importante e poco conosciuta: la gnatologia odontoiatrica. Ma che cos’è la gnatologia?
Questa specialità dal nome di derivazione greca (gnathòs in greco significa “mandibola”) si occupa del legame tra i denti e i movimenti della mandibola, che coinvolgono i muscoli facciali e le articolazioni temporomandibolari fino a coinvolgere anche l’intera postura dell’individuo.
Capita di frequente che ci si rivolga al dentista (magari a seguito di altre visite) per correggere l’assetto dentale e tentare di risolvere problemi legati a stati dolorosi di articolazione o cosiddetti problemi posturali, magari a seguito di eventi traumatici o condizioni fisiche non ottimali.
Limitarsi alla semplice correzione dentale molto spesso non è sufficiente e per questo prima di procedere con qualsiasi intervento è meglio effettuare una diagnosi gnatologica.

Che cos’è la gnatologia e chi è lo gnatologo?
Per spiegare cos’è la gnatologia partiamo dalla figura specialistica di riferimento: lo gnatologo.
Lo gnatologo ha competenze specifiche rispetto al funzionamento delle articolazioni temporomandibolari e, nella fattispecie, dei cosiddetti DTM – Disordini Temporomandibolari.
Con DTM si intendono tutte quelle disfunzioni delle strutture correlate alla mandibola, ad esempio i muscoli facciali, le articolazioni e i muscoli masticatori.
La mandibola è l’unica articolazione del nostro corpo ad avere un’importante doppia funzione: quella centrale è la masticazione, ma è necessaria anche in tutte le attività dinamiche e statiche che coinvolgono la nostra bocca, e per questo è una parte essenziale per l’intero bilanciamento posturale di tutto il corpo.
Al mondo vi sono più di 450 milioni di persone, prevalentemente di sesso femminile (rapporto femmine: maschi= 3:1) che soffrono di questo genere di disturbi, tanto da essere la più comune causa di dolore non-dentale nella regione oro-facciale.
Una diagnosi gnatologica preliminare permette di stabilire con precisione le condizioni delle articolazioni, individuarne i malfunzionamenti e valutare gli eventuali interventi correttivi per il ripristino della corretta funzionalità, anche in sinergia con altri specialisti come ad esempio neurologi e fisioterapisti.
Quando rivolgersi allo gnatologo?
Occorre rivolgersi ad uno gnatologo in presenza di disturbi temporomandibolari, ad esempio:
• Fattore occlusale e scheletrico (cross-bite, mandibola retroposizionata, asimmetria dento-scheletrica, etc)
• Parafunzioni (bruxismo, digrignamento, serramento, onicofagia, chewing-gum, etc)
• Micro o macro-traumi (colpo di frusta, trauma maxillo-facciale, frattura condilare, etc)
• Fattore posturale
• Fattore sistemico-ormonale
• Fattore psicoaffettivo

Quali sono i sintomi da DTM – Disordini Temporo Mandibolare?
I disordini temporomandibolari e il conseguente dolore associato possono essere determinati da vari fattori e possono corrispondere a diverse sintomatologie e manifestazioni dolorose.
Ecco alcuni esempi:
• Dolore localizzato o irradiato a livello oro-facciale, dei muscoli masticatori o delle articolazioni mandibolari
• Rumori a livello mandibolare come: click, scrosci o crepitii
• Dolore e/o difficoltà durante la masticazione o altre funzioni orali
• Limitazioni della funzione mandibolare
• Blocco nell’aprire o chiudere la bocca
• Indolenzimento a livello dentale come serramento, bruxismo o digrignamento
• Acufeni, tinnitus e/o sensazione di orecchie ovattate
• Vertigini
• Cefalea muscolo-tensiva
Molto spesso nei pazienti è possibile che questi sintomi siano da attribuire alla presenza concomitante di altre patologie quali ad esempio: fibromialgia, artrite reumatoide, sindrome del trigemino, emicrania o altre forme di cefalea o problemi cervicali.
Come si svolge una visita gnatologica?
La prima visita da uno gnatologo ha la durata di circa un’ora, durante la quale lo specialista deve essere in grado di ricostruire la storia e il quadro clinico del paziente e individuare le cause del dolore o del disturbo manifestato.
La visita avviene in quattro fasi:
1. Anamnesi
2. Analisi dell’occlusione dentale
3. Analisi della funzione masticatoria e dello stato delle articolazioni ATM
4. Analisi dello stato dei muscoli cervicali
Al termine della prima fase di analisi lo specialista sarà in grado di rispondere alle seguenti domande:
- i disturbi lamentati sono riconducibili ad un disordine temporomandibolare, ad altre patologie o alla sovrapposizione di entrambi?
- si tratta di un problema articolare, muscolare o misto?
- quali sono le cause scatenanti, contribuenti e/o perpetuanti?
Solo un approfondito inquadramento del problema e una corretta diagnosi permettono di adottare una terapia idonea.
✋ Un consiglio: diffidate da chi procede applicando subito bite o adottando altre terapie reversibili o irreversibili senza aver effettuato una visita approfondita o aver spiegato in dettaglio il tipo di problema e le cause che lo hanno scatenato.
Come si imposta il piano terapeutico?
Molto spesso la terapia dei disordini temporomandibolare consiste nello spiegare al paziente a cosa sono dovuti i disturbi e fornendo alcuni consigli comportamentali per evitare il perpetuarsi dei sintomi (terapia cognitivo-comportamentale).
Alcune azioni che lo gnatologo può suggerire di non fare sono:
– aprire eccessivamente la bocca
– masticare chewing-gum
– mordicchiare oggetti o unghie
– mantenere una posizione sbagliata davanti al computer o quando si dorme
In altri casi sarà consigliato un piano terapeutico a medio lungo periodo, farmacologico o con strumenti a supporto come bite o simili.
Lo Studio Bellemo, oltre ad avere all’interno del suo staff un esperto gnatologo nella figura della Dott.ssa Katya Biondi, ha appena concluso un percorso formativo professionale seguito da altri membri del team, per offrire un servizio completo e specialistico ai nostri pazienti.